
Originariamente le gondole avevano gli scafi colorati ed erano imbarcazioni molto lussuose tanto che il Senato della Serenissima tra il 1500 e il 1600, impose varie leggi suntuarie per limitare l’eccessivo sfarzo e che stabilirono nel tempo, che le gondole fossero di colore nero
Originariamente le gondole avevano gli scafi colorati ed erano imbarcazioni molto lussuose tanto che il Senato della Serenissima tra il 1500 e il 1600, impose varie leggi suntuarie per limitare l’eccessivo sfarzo e che stabilirono nel tempo, che le gondole fossero di colore nero . Questo smentirebbe il fatto che il colore nero delle gondole fosse stato usato, in segno di lutto, in seguito alle conseguenze di un’epidemia di peste.
La costruzione di una gondola avveniva e avviene negli squeri (piccoli cantieri)e richiede circa un anno.
Lo scafo della gondola è composto da 280 pezzi. Per la sua costruzione si usa soltanto il legno (un tempo erano di legno anche i chiodi)
E’ lunga circa 11 metri e una delle sue principali caratteristiche è quella di avere una forma asimmetrica e cioè di avere una maggior inclinazione sul fianco destro per consentire al solo vogatore, che è in piedi a poppa della gondola, di avere più facilità nel manovrarla.
L’unico remo manovrato dal gondoliere è appoggiato sulla fòrcola (scalmo) inserita nel suo alloggiamento.
Il “fero da prova o dolfin” (ferro di prua) con la sua forma ricurva rappresenta il corno ducale mentre la leggenda popolare vuole che i sei denti sistemati a pettine sul ferro e rivolti verso l’acqua ricordino i sestieri di Venezia mentre il dente rivolto verso l’interno rappresenterebbe la Giudecca e l’archetto posto sopra il dente più alto del pettine rappresenti il ponte di Rialto.
La forma attuale della gondola si può far partire tra l’Ottocento e il Novecento.
Fino ai primi anni del Novecento le gondole erano dotate di un felze, una cabina che serviva per ripararsi sia dal freddo, che dalla pioggia e anche dal sole.
La gondola, oggi, è usata soprattutto per scopi turistici ma è molto usata anche dai veneziani come traghetto per passare da una riva all’altra del Canal Grande.
La costruzione di una gondola avveniva e avviene negli squeri (piccoli cantieri)e richiede circa un anno.
Lo scafo della gondola è composto da 280 pezzi. Per la sua costruzione si usa soltanto il legno (un tempo erano di legno anche i chiodi)
E’ lunga circa 11 metri e una delle sue principali caratteristiche è quella di avere una forma asimmetrica e cioè di avere una maggior inclinazione sul fianco destro per consentire al solo vogatore, che è in piedi a poppa della gondola, di avere più facilità nel manovrarla.
L’unico remo manovrato dal gondoliere è appoggiato sulla fòrcola (scalmo) inserita nel suo alloggiamento.
Il fero da prova o dolfin (ferro di prua) con la sua forma ricurva rappresenta il corno ducale mentre la leggenda popolare vuole che i sei denti sistemati a pettine sul ferro e rivolti verso l’acqua ricordino i sestieri di Venezia mentre il dente rivolto verso l’interno rappresenterebbe la Giudecca e l’archetto posto sopra il dente più alto del pettine rappresenti il ponte di Rialto.
La forma attuale della gondola si può far partire tra l’Ottocento e il Novecento.
Fino ai primi anni del Novecento le gondole erano dotate di un felze, una cabina che serviva per ripararsi sia dal freddo, che dalla pioggia e anche dal sole.
La gondola, oggi, è usata soprattutto per scopi turistici ma è molto usata anche dai veneziani come traghetto per passare da una riva all’altra del Canal Grande.
Quando è usata con scopo sportivo la gondola viene sostituita dal gondolino che ha due vogatori, è un po’ più stretto, un po’ più basso e simmetrico della gondola e questo per sfruttare al massimo l´acqua piatta del campo di gara. Il gondolino, considerato la “formula uno” tra le barche, è il grande protagonista della Regata Storica che si svolge la prima domenica di Settembre.
Lo squero di San Trovaso sorge lungo il rio omonimo e risale a prima del Seicento.
È uno dei pochissimi squeri ancora in funzione a Venezia. L’edificio che lo ospita ha la forma tipica delle case di montagna, circostanza eccezionale per Venezia. Il motivo è duplice: da una parte tanto i carpentieri quanto il legname da costruzione provenivano dal Cadore, dall’altra l’inclinazione del piazzale antistante e la tettoia che in parte lo ricopre erano utili in caso di pioggia, oltre che come deposito per gli strumenti di lavoro.
Squero:
Tipico cantiere veneziano dove si creano, costruiscono e riparano le imbarcazioni di dimensioni contenute come gondole, pupparini, sandoli, sciopòni e altre barche tipiche della tradizione lagunare veneziana.
Il termine squero deriva dalla parola “squara” che indica una squadra di persone che cooperano per costruire le imbarcazioni.
E’ possibile organizzare delle visite guidate all’interno dello squero durante le quali verranno illustrate le caratteristiche di queste particolari imbarcazioni e le tecniche di lavorazione. La visita dura circa mezz’ora.
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